LA SCOMMESSA DELLA DECRESCITA...


 
foto di Steve McCurry


Nelle isole si narra la storia di un americano che stava viaggiando per affari nei Caraibi. Un pomeriggio, durante una pausa, faceva due passi lungo la spiaggia, giusto in tempo per vedere un indigeno che trainava la sua barchetta su per un piccolo pontile di legno, metteva il pescato del giorno a prua e si accomodava su un’amaca, lì vicino, per riposare un po’.
“Cosa ci fa qui tutto il giorno?”, chiese l’americano.
Rispose l’indigeno: “Prima pesco, poi faccio un pisolino sulla spiaggia nella mia amaca, poi porto a casa il pesce, così mia moglie può cucinarlo per cena. Dopo cena torno alla spiaggia per bere un po’ di rum e suonare la chitarra con i miei amici fino al tramonto del sole. Poi torno a casa e vado a dormire”. “Ma così lei non fa soldi”, disse l’americano. “Se lei pescasse di più ogni giorno, potrebbe prendere più pesce e venderlo”. “La mia barca non è abbastanza grande per portare più pesce”, spiegò l’indigeno.
“E’ questo il punto”, riprese l’americano: “Se lei prendesse abbastanza pesce da venderne una parte, potrebbe mettere via dei soldi e comperare una barca un po’ più grande”. L’americano, che si stava infervorando, si lanciò nel ragionamento: “Presto potrebbe comprare una flotta di barche, assumere equipaggi per la pesca e vendere pesce ovunque!”.
L’indigeno non disse una parola.
“Poi”, continuò trionfante l’americano, “potrebbe andare in vacanza quando vuole, godersi questa bellissima isola, mangiare bene e passare il tempo con i suoi amici ogni giorno”.
L’indigeno guardò l’americano e gli disse, un po’ incredulo: “E’ quello che faccio già”.
Racconto popolare

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