Siamo a Siviglia, al tempo più pauroso dell'Inquisizione. Inatteso, silenzioso, Gesù ritorna. E' riconosciuto e osannato, avvengono miracoli, ma subito è portato in carcere per ordine del cardinale Grande Inquisitore. Lì avviene il grandioso confronto. Mentre Gesù continua a tacere, l'altro espone la propria visione: perchè sei venuto a disturbarci? Nel tuo nome noi stiamo compiendo quello che tu non hai voluto fare, stiamo portando la felicità agli uomini, con la spada di Cesare; e non si stermineranno più tra loro, come facevano con la tua libertà. Perciò domani sarai bruciato come il peggiore degli eretici.
"Il vecchio vorrebbe che dicesse qualcosa, sia pure di amaro, di terribile. Ma Egli tutt'a un tratto si avvicina al vecchio in silenzio e lo bacia piano sulle esangui labbra novantenni. Ed ecco tutta la sua risposta. Il vecchio sussulta. Gli angoli delle labbra hanno avuto un fremito; egli va verso la porta, la spalanca e dice: Vattene e non venir più...non venire mai più..." (F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamazov)
Davide Dalmas
da "Riforma" n. 45
bel blog, tornerò a trovarti :-). sara
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