In memoria di Ernesto Balducci nell'anniversario del suo passaggio a nuova vita...uomo profetico del quale ripropongo alcune parole in grado di ricondurre a quell'essenzialità evangelica che fatichiamo a vedere in questo tempo tanto ricco...tanto immeserito...
ERNESTO BALDUCCI
("Il cerchio che si chiude", intervista autobiografica a cura di Luciano Martini, Edizioni Piemme, Casale Monferrato – 2000)
“Io do per scontato il dissolvimento progressivo dell’identità tradizionale del prete a vantaggio di una nuova identità soggiacente a quella storica e che è iscritta nello statuto evangelico. Essa consiste nell’essere a disposizione del popolo di Dio, nell’essere al servizio di un cammino comune, improntato essenzialmente alla profezia evangelica. Io ho sposato la posizione teologica di chi ha visto nel Concilio un trapasso da una concezione del prete come uomo del sacro, che ha il momento specifico nel culto, a una concezione del prete che ha il suo momento specifico nell’annuncio della Parola. E quindi ho trovato legittimata nel Concilio una intuizione da cui anche prima mi lasciavo confusamente governare, quella cioè che il senso della mia esistenza risiedeva nel mio rapporto di servizio con gli altri, nel servire l’uomo nelle forme concrete in cui egli mi si avvicina, nella sua esigenza di crescita.”
ERNESTO BALDUCCI
("Il cerchio che si chiude", intervista autobiografica a cura di Luciano Martini, Edizioni Piemme, Casale Monferrato – 2000)
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