Non si può
non camminare; in qualche modo, anche un accenno di spostamento lo poniamo in
atto, non fosse altro che per il fatto che siamo intrisi di “desiderio”, di
bisogno di raggiungere una meta anche solo fantasticata.
E che questo
“desiderio” ci spinga anche verso sentieri inesplorati, o a ripercorrere
caparbiamente la strada di sempre, poco importa: il viaggio resta. E il viaggio
non è mai lo stesso.
Allora ho
voglia di viaggiare ancora e il periodo mi è propizio: che sia “quaresima”, per
me, è fondamentale poiché ho alle spalle decine di altre quaresime, tentativi su
tentativi di trovare nuove motivazioni, nuovo sguardo, rinnovati atteggiamenti
con sempre nuovi approcci alla vita e a quanto ne consegue.
La cenere: è
polvere e nient’altro.
Ma è polvere
che proviene dal fenomeno della combustione. E non è cosa da poco!
E’ già tutto
un programma: un bruciare se stessi (e non un “bruciarsi”), un consumarsi fino
all’eccesso perché l’altro che ti sta accanto, sia rispettato, valorizzato,
aiutato, sostenuto, incoraggiato, proprio laddove non ce la fa e mostra segni
di cedimento.
Dal fuoco
alla cenere; dall’atto dello “scaldare” il cuore per muovere piedi e mani, alla
inevitabile conseguenza del diffondere granelli del proprio essere nello
sgretolarsi continuo, come cenere, dentro un cammino volutamente condiviso.
M. Concetta
Bomba
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