“Oggi”, 9 agosto.
Non è solo una data, non è un giorno come tanti altri. E sì
che di giorni indelebili, per ognuno, ce ne sono tanti. Il tempo è scandito da
avvenimenti che divengono rituali di ri-nascita all’interno della propria
memoria: ma non è tanto una questione di ricordi, di eventi del passato che non
vanno più via; è il perpetuarsi di un vissuto in eterno, è quel processo
continuo di metamorfosi che, eliminando la distinzione tra un passato rimpianto
o rinnegato, un presente appagante o deludente, ed un futuro desiderato o
minaccioso, rende eterno l’istante di un “adesso” non più frantumato.
Adesso è nuovamente 9 agosto!
Chi mi è stato accanto negli anni sa cosa può significare: è
una di quelle date che sembra si sia accanita con te al punto tale da
racchiudere dentro l’arco delle sue 24 ore tanto di quel senso della vita da
sconvolgerti ogni volta per la sua capacità di continuare a donarti sostegno
anche dentro avvenimenti avversi.
Basta guardare il calendario alla data odierna e leggi un
nome: quel nome, un nome di donna, una filosofa che ho scelto e che mi ha
scelto totalmente, è divenuta compagnia del mio percorso di vita.
C’è dai tempi dell’università: nella preparazione della tesi di laurea,
nell’approfondimento continuativo di un concetto, l’empatia, che mi rompe il
capo da sempre, nella scelta di una comunità dentro cui stare, nel nome di mia
figlia, nella malattia del secolo che ha coinvolto mia madre, nella tragedia
della sofferenza mentale di mio padre.
C’è! Sempre in questo benedetto 9 agosto!
La ricchezza dell’esistenza racchiusa nell’istante presente:
come pienezza ricevuta negli anni in un'altalena fatta di bello e cattivo
tempo, in un trasporto di gratitudine, come gesto ricevuto e ri-donato, offerto
ad un altro, ora, chiunque tu sia, che stai leggendo.
Oggi è nuovamente 9 agosto.
Metto tutto insieme e non voglio seppellire nulla: guardo al
tutto in ogni sua parte e percepisco ogni brandello come “istante” che mi è
stato donato. Oggi è il giorno del “grazie” vissuto nella consapevolezza che
“ora”, “adesso” è il momento da cogliere e vivere in pienezza.
Non “ieri” con i suoi rimpianti e nostalgie.
Non “domani” con le sue speranze e attese.
“Ora”, solamente in questo preciso istante che racchiude
potentemente “tutto”.
“Oggi”, 9 agosto 2014.
In memoriam…
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