-Il Natale cristiano dovrebbe essere il "sacramento" del "kairòs dei kairon" - "l'evento degli eventi": chiese spoglie e nude, senza un fiore, senza addobbi, senza nulla che non sia immagine della "kenòsis-abbassamento", niente canti e tanto meno nenie e ninne nanne, presepi e "Gesù bambini" paurosamente occidentali, riccioluti, biondi con occhi celesti, più svedesi che palestinesi, più finti bambolotti che ebrei. La grande mistificazione, il grande tradimento. Non si può annunciare il "mistero" del Natale tra canti e feste, abbracci e baci perché il festeggiato è un profugo, un emigrante, uno che fugge dalla polizia di Erode che lo cerca non per rimpatriarlo ma per ammazzarlo, uno che deve ancora nascere ed è costretto a lottare per sopravvivere.-
Paolo Farinella
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