Una voce, la voce, che echeggia dalle rovine del borgo di Navelli...
Quel borgo nudo al vento,
osso dell’esistenza quotidiana,
pura, per essere fin troppo
prossima,
assoluta per essere fin troppo
miseramente umana.
Stupenda e misera città
che mi hai fatto fare
esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognuno, era il mondo.
Quel borgo nudo al vento,
osso dell’esistenza quotidiana,
pura, per essere fin troppo
prossima,
assoluta per essere fin troppo
miseramente umana.
Stupenda e misera città
che mi hai fatto fare
esperienza di quella vita
ignota: fino a farmi scoprire
ciò che, in ognuno, era il mondo.
Pier Paolo Pasolini
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