Che chiacchiericcio inutile e fastidioso avvertiamo intorno a noi.
Il mondo che abitiamo ci appare sempre più confusionario, caotico, nel continuo tentativo di molti di affermare ed imporre le proprie idee, le più disparate, gettate al vento con mille mezzi, pur di produrre l'effetto di un dilagante appiattimento delle coscienze dentro un disegno perverso di dominio onnipotente.
Cercano di convincerci che la "diversità" crei confusione: e ci terrorizzano, ci mettono in guardia dal pericolo che cova dentro ogni possibile gesto di accoglienza di chi vive altri luoghi, di chi si nutre di altri pensieri, di chi professa altri credi, di chi sperimenta altre forme di povertà.
Ci dicono di vivere in mondi separati, di rimanere a distanza, di allontanare, di creare separazione: mai Babele fu così attuale, con tutta la sua incapacità di trovare anche solo uno sprazzo di comunicazione.
Mai l'avvento della Pentecoste fu così necessario, come in questi giorni, in cui lo Spirito di Dio divampa per esprimersi ancora una volta attraverso la polifonia dell'esistenza, un incontro tra linguaggi diversi, un canto a più voci che pur si comprendono e si armonizzano nutrendosi delle reciproche differenze.
Possiamo essere di nazionalità diverse e convivere su una stessa terra; possiamo aderire a forme diverse di religiosità e sentirci accomunati da un intrinseco bisogno di fede; possiamo aver accumulato esperienze di vita le più diversificate e ritrovarci in uno scambio arricchente.
Poichè lo Spirito di Dio non è uniformità, appiattimento, monotonia. Lo sappiamo dal racconto degli Atti (At 2,1-11): abbatte la paura, spalanca le porte e spinge oltre, ad andare sempre più in là dei nostri recinti.
Non lo senti il canto dell'Amore?
M. Concetta Bomba ocds
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