Ogni nuovo inizio

Il calendario ebraico vive il suo inizio nel mese di settembre, con la festa di Rosh ha-Shanà, la quale, con un tono festoso e solare, ricorda l'inizio della creazione, in cui Dio celebra la bellezza della vita e delle sue creature; nello stesso tempo, tale festa invita ciascuno/a a ritrovare la via della conversione (teshuvà), soprattutto nella riconciliazione comunitaria e nella testimonianza di amore al mondo. Una festa lieta, dunque, che inaugura l'inizio di ogni nuovo anno, passa per il tempo del giudizio (Yom Kippur) fino a sfociare nel canto e nella danza per l'Alleanza donata come segno di fedeltà e di amore (Simchat Torah).

Mi piace celebrare questa festa con le parole di Primo Levi, in quella che fu una delle ultime poesie della sua vita - singolare dono con cui, mentre compiva i suoi giorni, augurava a tutti/e di trovare presto quella felicità e quella pace che anche il suo cuore aveva cercato!

(M. Chagall, "La vita", 1964)

Tracce


Cari amici, qui dico amici

Nel senso vasto della parola:

Moglie, sorella, sodali, parenti,

Compagne e compagni di scuola,

Persone viste una volta sola

O praticate per tutta la vita:

Purché fra noi, per almeno un momento,

Sia stato teso un segmento,

Una corda ben definita.


Dico per voi, compagni d'un cammino

Folto, non privo di fatica,

E per voi pure, che avete perduto

L'anima, l'animo, la voglia di vita.

O nessuno, o qualcuno, o forse un solo, o tu

Che mi leggi: ricorda il tempo,

Prima che s'indurisse la cera,

Quando ognuno era come un sigillo.

Di noi ciascuno reca l'impronta

Dell'amico incontrato per via;

In ognuno la traccia di ognuno.

Per il bene od il male

In saggezza o in follia

Ognuno stampato da ognuno.


Ora che il tempo urge da presso,

Che le imprese sono finite,

A voi tutti l'augurio sommesso

Che l'autunno sia lungo e mite.


(P. Levi)


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