Matisse, Il sogno, 1940
Immagino che uno dei grandi tormenti della vita sia che non smettiamo mai di cercare di terminare quel che non può essere terminato.
Ci viene imposto di farlo.
E così anche noi, come Davide, in tante circostanze della vita dobbiamo arrenderci ai fatti: i nostri sogni non si sono realizzati.
La vita ’ una serie continua di sogni infranti.
Il Mahatma Gandhi si é adoperato per anni e anni per l’indipendenza del suo popolo.
Ma Gandhi ha dovuto arrendersi al fatto di essere stato assassinato e di morire con il cuore spezzato, perché il paese che voleva unificare alla fine é stato diviso fra India e Pakistan, in conseguenza del conflitto fra indù e musulmani.
Woodrow Wilson sognava una Lega delle Nazioni, ma é morto prima che la promessa fosse esaudita.
Paolo apostolo a un certo punto dice di voler andare in Spagna.
Era il suo sogno più grande, portare il vangelo in quella regione.
Paolo non é mai andato in Spagna; é finito nella cella di un carcere a Roma.
Così é la vita.
Tanti fra i nostri antenati cantavano canti di libertà.
E sognavano il giorno in cui sarebbero potuti uscire dalla schiavitù, dalla lunga notte dell’ingiustizia.
E cantavano certe piccole canzoni: "Nessuno sa i guai che ho patito, nessuno lo sa, soltanto Gesù".
Pensavano a giorni migliori e accarezzavano il loro sogno.
E dicevano: "Sono tanto felice, perché i dolori non durano per sempre.
Tra poco, tra poco, potrò deporre il mio pesante fardello" (1).
E cantavano così perché avevano un sogno grande e potente; ma molti di loro sono morti senza vederlo realizzato.
E ciascuno di voi, in un certo modo, sta costruendo una specie di tempio.
La lotta c’é sempre.
Ogni tanto ci fa perdere di coraggio.
Ogni tanto diventa molto deludente.
Alcuni di noi cercano di costruire un tempio della pace.
Facciamo dichiarazioni contro la guerra, protestiamo, ma é come se con la testa volessimo abbattere un muro di cemento.
Sembra che non serva a niente.
E molto spesso, mentre si cerca di costruire il tempio della pace si rimane soli; si resta scoraggiati; si resta smarriti.
Ebbene, così é la vita.
E quel che mi rende felice é che attraverso la prospettiva del tempo riesco a sentire una voce che grida: "Forse non sarà per oggi, forse non sarà per domani, ma é bene che sia nel tuo cuore.
E’ bene che tu ci provi".
Magari non riuscirai a vederlo.
Il sogno può anche non realizzarsi, ma é comunque un bene che tu abbia un desiderio da realizzare.
E’ bene che sia nel tuo cuore.
...e se non ci fosse quel sogno che senso avrebbe vivere?
RispondiElimina"E' meglio sognare la propria vita che viverla, benché viverla sia ancora sognarla."
RispondiElimina(M. Proust)